LE TEORIE SULLA NASCITA E DIFFUSIONE DEL COVID-19: RIFLESSIONI E PROPOSTE di Giuseppe Lumia


Nei social da tempo impazzano teorie di ogni tipo sulle origini della diffusione del nuovo virus. Si rincorrono ipotesi e letture che catturano l’attenzione.

Circolano video e inchieste giornalistiche, sicuramente si scriveranno libri e si realizzeranno film. Come al solito, c’è chi lavora seriamente e propone analisi rigorose e c’è chi approfitta della sensibilità dell’opinione pubblica a questo tema per strumentalizzare e speculare, magari anche economicamente ed elettoralmente.

Non nascondiamo tuttavia che un po’ tutti ci chiediamo che cosa sia veramente successo. Ci facciamo diverse domande, poniamo interrogativi, insomma rimane viva la voglia di capire di più.

La Teoria ufficiale del Pipistrello è veramente valida? La Teoria dei Laboratori di manipolazione di virus e batteri anche a fini commerciali o militari potrebbe essere sostenuta? La Teoria della Guerra Economica degli USA alla Cina è ipotizzabile? E quella che richiama alle responsabilità del laboratorio di Wuhan e della stessa Cina ha un senso? All’interno di queste più note Teorie, può trovare spazio quella per cui la diffusione del virus sarebbe favorita dallo smog e dal particolato nell’aria, come sembrerebbe dimostrare la particolare concentrazione di casi nel cuore industriale del nostro Paese?

Ci troviamo di fronte a bufale e tesi complottiste, oppure si possono prefigurare specifiche responsabilità?

Il momento non è naturalmente dei più adatti per soffermarsi su queste analisi: la priorità attuale è concentrarsi sulla drammatica condizione in cui versa la salute umana, in modo da bloccare radicalmente la diffusione del virus, curare al meglio chi è stato già colpito e impedire che il virus arrechi danni irreparabili a economie, territori, produzioni e lavoro mentre incalza la necessità di far partire la Fase 2.

Nel frattempo, però, possiamo almeno abbozzare qualche riflessione che attiene al metodo di analisi, che deve soddisfare tre esigenze:

1) Estremo rigore: sono da respingere con forza sia le semplificazioni sia le rincorse a chi la spara più grossa.
2) Niente pregiudizi o esclusioni aprioristiche: negare e ostacolare l’individuazione delle possibili cause non è neppure accettabile.
3) Piena libertà di inchiesta e di denuncia: si proceda con trasparenza e onestà intellettuale, respingendo eventuali tentativi di boicottaggio.

Su una proposta vale la pena riflettere, per poi metterla eventualmente in campo.

Spetta all’ONU  reagire prontamente e istituire una vera e propria Commissione di Inchiesta, che presenti le seguenti caratteristiche:
A) Indipendenza e status di neutralità, che è sempre riconosciuta a chi opera sotto l’egida dell’ONU.
B) Composizione di alto livello, attraverso il coinvolgimento dei migliori scienziati di comprovata autonomia, di esperti investigatori e di giornalisti d’inchiesta indipendenti.
C) Acquisizione di tutta la documentazione disponibile sulle anticipazioni autorevoli che da tempo circolavano proprio sulla possibile diffusione di un virus letale e con le caratteristiche del Covid-19; a tal fine, saranno utili anche tutti i dossier e gli altri documenti diffusi nel frattempo, purché sottoscritti dai rispettivi autori, sotto la loro responsabilità.
D) Completa autonomia e capacità di procedere senza condizionamenti. Sotto questo profilo, si seguano, senza ripeterne gli errori e con più poteri, l’esperienza e il lavoro svolto sul controllo della diffusione delle armi nucleari.

Infine, formulo una proposta più specifica per l’Unione Europea: organizzi un’Agenzia Europea Antivirus permanente, libera e autonoma, che protegga i Paesi membri dal rischio sempre immanente di guerre batteriologiche e manipolazioni militari di bioingegneria di virus e batteri.

Occorre essere misurati e saggi. Anche così potremo imparare la lezione da questa crisi micidiale, attuando strategie preventive, in modo da non inseguire più le pandemie da virus che, negli ultimi anni, dalla Sars all’Aviaria, dall’Ebola al Coronavirus, si sono diffuse a ritmo continuo.

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