MAESTRO di Pasquale Giovanni Lofaro

"Pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo". (Edmondo De Amicis)

Oggi riesumare, il “maestro”, sembrerebbe fuori luogo, fuori dal tempo.
Non lo è, in una società in decadenza, porta onore a chi oggi riconosce il valore del “maestro”.
Il “maestro” era ed è colui che, con umiltà, con amore, per altruismo, per nobiltà d’animo, insegna qualcosa a qualcuno e il più delle volte lo segue anche nei fatti della vita.
E’ colui che ti insegna un mestiere, un lavoro, a studiare, a vivere la vita, sono anime nobili, per loro il lavoro è dovere, passione, missione.
Coloro che sono stati a contatto con queste anime nobili, ne hanno venerazione, li definisco “maestri” “maestri sul lavoro” “maestri nella vita”.
Oggi c’è ne sono ancora tanti, ma non vengono riconosciuti tali.
Oggi la persona è troppo individualista, ha il culto della propria persona, un po' o troppo narcisista, vive nella cultura dell’io, per partito preso non riconosce i valori dell’altro, tutto è materiale, mai nessuno di questi soggetti riconoscerebbe di avere avuto un “maestro”, loro si sono fatti da soli, non hanno avuto guide, non riconoscono niente e nessuno.
Questa mancanza di umiltà ci sta letteralmente rovinando.
Onore a chi riconosce di avere avuto un “maestro” anche nella più piccola manifestazione della vita.
Questi saranno i futuri “maestri” persone nobili, altruiste, che avranno a cuore la crescita dell’altro.

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