VIGNA. UN MAGISTRATO ANTIMAFIA DALLE IDEE CHIARE di Giuseppe Lumia

Ricordare il magistrato Pier Luigi Vigna fa solo del bene, soprattutto alle nuove generazioni. Un esercizio di memoria che stimola a capire meglio e ad agire in modo progettuale e mirato. Un uomo naturalmente dotato di grande personalità: ironico, sarcastico, tosto ma anche alla mano e senza pregiudizi!

Tra le diverse cose che puntualizzava e che risultano sempre di grande attualità tre mi hanno sempre colpito:

1) Mafia/ Mafie. Ha capito per tempo che la mafia è una sorta di genere mentre Cosa Nostra, l’’Ndrangheta, la Camorra, i Caselesi, la Società Foggiana, la Sacra Corona Unita sono la specie. Imparare a declinare al plurale la mafia non è ancora semplice: capire le caratteristiche comuni e le peculiarità rimane attuale e più che mai necessario. Ne parlavamo spesso per evitare ad esempio la sottovalutazione che per anni e anni si è subita della ‘Ndrangheta e dei Casalesi...

2) Lo spazio Antimafia comune europeo entrava sempre nella sua progettualità. Quanto negazionismo e quanto minimalismo abbiamo combattuto insieme in giro per il Centro Nord di Italia e via via nei vari Paesi come la Germania, la Francia, la Spagna o in Inghilterra e nei vari Paesi dei Balcani.. Sosteneva con forza la proposta della Procura Antimafia Europea e della DIA Europea, la prima sulle orme di Eurojust e l’altra di Europol... Un impegno ancora tutto da coltivare nell’ottica degli Stati Uniti d’Europa...

3) Sulle stragi 92-93 non mollò mai la presa ed oggi i processi del Borsellino Quater e del Processo Trattativa fanno capire che eravamo davanti a fatti collusivi gravissimi su cui semmai si è tergiversato troppo...

Pier Luigi Vigna rimane un bellissimo esempio di Magistrato moderno che sulla scia di Caponnetto ha lasciato una traccia ancora fresca e da seguire...

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