1 MAGGIO 2020 VELATO DI TRISTEZZA E PROPENSO ALLA SPERANZA di Giuseppe Lumia



Il Primo Maggio del 2020 lo ricorderemo chissà per quanti anni. Così quest’anno è stato per il 21 Marzo dedicato alle Vittime delle mafie, per la Santa Pasqua, per il 25 Aprile della Liberazione e per il 30 Aprile, giornata della Memoria dell’uccisione di mafia di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.

Un Primo  Maggio velato di tristezza per via delle costrizioni a cui siamo costretti nella lotta al Coronavirus. Per molti di noi sarà la prima volta che non si potrà manifestare in strada per celebrare la Festa del Lavoro. Per tanti come me  è velato di tristezza perché non possiamo essere a Piana degli Albanesi, a Portella della Ginestra per fare memoria della prima strage di Stato della martoriata storia Repubblicana.

Un Primo Maggio incerto, preoccupante e drammatico per molti lavoratori, artigiani e commercianti, professionisti soprattutto delle piccole attività ancora chiuse.

Ma anche un Primo Maggio di impegno per ripensare e riprogettare il futuro.

Il futuro delle relazioni umane all’insegna della autenticità e della “intelligenza emotiva” fatta di empatia e generosità.

Il futuro dell’economia segnata da meccanismi produttivi sostenibili in termini di reddito, dignità, uguaglianza e rispetto per l’ecosistema.

Il futuro dell’Europa da accompagnare  con più coraggio e progettualità verso la soluzione più evoluta degli Stati Uniti d’Europa.

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