IL MITO DELLA VITTORIA MUTILATA di Angelo Ivan Leone

Sono passati 100 anni ma certi miti sono duri a morire. L’Italia ottenne, dopo la fine della Grande Guerra, più di tutti i Paesi vincitori perché il suo nemico storico, ossia l’Austria, con il suo impero plurinazionale, era morta e seppellita e al suo posto erano nati una miriade di staterelli che non erano nemmeno lontanamente paragonabili alla minaccia di quello che fu l’impero Austroungarico.
Il mito della vittoria mutilata si sviluppò in base al Patto di Londra che Tacito certamente avrebbe definito “pactum scelus” in cui all’Italia venivano promessi nell’ordine:
1)Il Trentino
2)L’Alto Adige o sud tirolo
3)Il Friuli
4)La Venezia Giulia
5)L’Istria
6)La Dalmazia. Di queste sei regioni l’Italia ottenne le prime 5 (dell’Istria non ebbe solo e soltanto Fiume) e non poté annettere al regno la sola Dalmazia.
Basterebbe questo a far dire che la “vittoria mutilata” fu solo e soltanto un mito, ma non basta e allora bisogna ricordare che l’Italia combatté contro il nemico minore rispetto a quello contro cui combatterono Francia e Inghilterra, che entrò in guerra un anno dopo che la guerra iniziò e che pagò un tributo di sangue infinitamente minore di quello che pagarono gli altri belligeranti, soprattutto la Francia. Ergo, concludendo, se dopo che tu hai combattuto da buona ultima contro un nemico minore e hai avuto la dissoluzione del tuo nemico storico ottenendo 5 regioni sulle 6 che ti sono state promesse e l’intera area dove prima c’era il tuo nemico storico è alla mercé delle tue mire imperialistiche (basterebbe ricordare il protettorato che l’Italia esercitò di fatto sull’Albania da dopo la fine della prima guerra mondiale fino alla sua completa annessione nel 1938) a prezzo di un tributo di sangue minimo rispetto agli altri belligeranti e ti permetti di parlare di “vittoria mutilata” come a suo tempo fece Gabriele D'Annunzio ignori la realtà.
Ma l’Italia e gli italiani non videro e pensarono a tutto questo perché disabituati da secoli a considerarsi degni, non di un impero, ma di essere una nazione, preferirono farsi ubriacare dalle frasi del mitomane succitato e poi vanificare la vittoria totale ottenuta nella Grande Guerra con il disastro della Seconda Guerra mondiale dove gli italiani erano alleati della Germania guidata da un austriaco! La storia da, la storia toglie, ma, soprattutto, non perdona mai una cosa: la mancanza di conoscenza.

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