PAPA MONTINI e MONSIGNOR ROMERO: DUE SANTI CANONIZZATI DA PAPA FRANCESCO di Giuseppe Lumia


Delle  recenti canonizzazioni  due mi hanno colpito in particolare. Quella del Papa , colto e impegnato, Paolo VI, e quella di Monsignor Romero, vescovo latino-americano ucciso barbaramente nel 1980.

Due storie che hanno segnato intere generazioni, compresa  la mia. 

Due Testimoni del proprio tempo che hanno ancora molto da dire all’attuale e travagliato tempo.

PAOLO VI. Il metodo Montini finalmente può essere riletto in chiave moderna e profetica.

Assistente degli Universitari Cattolici della F.U.C.I  a cavallo degli  anni ‘30, imbastì  una straordinaria resistenza culturale e spirituale al Fascismo, con un modello formativo che apre ai giovani universitari, sia nell’impegno culturale, con uno stile rigoroso di ricerca e di progettualità, sia nell’impegno sociale,  con un approccio teso alla promozione integrale dell’uomo e lontano mille miglia  da logiche esistenziali.   

⁃   Fu a lungo componente della famigerata Segreteria di Stato Vaticana,  sino a dirigerla. È stato proprio da quella ‘fredda’ postazione che si  impegnó  negli anni difficili del nazifascismo per salvare vite umane dalla brutale repressione  e al tempo stesso per preparare la cultura democratica costituente,  sostenendo una generazione di  leaders, che segnó la qualità della nostra stupenda Costituzione soprattutto nei primi articoli dove chiaramente traspirano gli ideali personalistici.

⁃ Vescovo dal 1954 nella più grande diocesi italiana, Milano,  dove fu mandato probabilmente in esilio,  seppe tuttavia sperimentare sin da subito un modello di Chiesa aperta al mondo del lavoro, impegnata nella lotta alla povertà e attenta 1 al dialogo con i filoni culturali più avanzati e moderni. 

Eletto Papa nel 1963,  governó  la storica e difficile stagione, avviata con Giovanni XXIII, del Concilio con una tale  maestria  da far diventare il Concilio Vaticano II una profonda svolta storica per ripensare radicalmente la Chiesa da “società perfetta”, chiusa ed in contrapposizione al mondo,  a “Popolo di Dio” in cammino,  chiamato a far proprie  le angosce, le ansie, le gioie e le speranze degli uomini e delle donne del nostro tempo. 

Due documenti danno ancora il senso attuale della sua modernità:
1. la “Populorum  Progressio” del 1967, una stupenda Enciclica sociale che fu capace di avviare  la Chiesa ai temi dello sviluppo e della pace con un respiro mondiale, portando  al centro della Chiesa i Paesi del Sud del Mondo;

2. l’altro  documento da considerare profetico è l’Esortazione Apostolica “Evangelii Nuntiandi” del 1975 sul rapporto,  sino ad allora difficile e conflittuale,  della fede con la cultura.
Paolo VI lancia un nuovo terreno di incontro: la Fede ispira ma si lascia anche ispirare dalla Cultura.                         

Montini muore nel tragico 1978 dopo pochi mesi da quando  fu ritrovato il cadavere  di Aldo Moro, suo amico dai tempi della F.U.C.I.,  lasciato marcire dal sistema tra le mani, anche in un certo senso pilotate,  delle Brigate Rosse. Neppure  il Papa riuscì a rompere quello straziante isolamento che portò di fatto  alla morte di Aldo Moro e alla fine ingloriosa della Prima Repubblica.

OSCAR ROMERO. Cresciuto a El Salvador, un Paese ricco socialmente e spiritualmente ma povero e dilaniato dalla violenza e dalla ingiustizie. Sacerdote, vescovo e, alla fine del Suo martirio,  Arcivescovo della Diocesi della Capitale, San Salvador.
Una storia da conoscere e rilanciare. Vescovo dapprima un po’ troppo conservatore, successivamente diventa un Pastore via via dei poveri e della promozione dei diritti e della dignità degli ultimi.

Ripercorrere il Suo cammino fa capire il valore della Sua Santità e della Sua attualità.

Dopo la Conferenza Latino Americana di Medellín del 1968, la Chiesa di quei martoriati Paesi inizia un cammino di liberazione costellato da violenze e da martirii ma anche da speranze ricche di fermenti teologici e rivoluzionari. Il Concilio inizia a muovere i primi passi proprio in America Latina  con la sua feconda semina e Paolo Vl popone per la sua applicazione proprio la “Populorum Progressio”, una Enciclica che si dimostra subito adatta a comprendere i drammi e le speranze soprattutto di quei popoli.

⁃. Mons. Romero si lascia anche Lui convertire da tale inedito cammino. Da uomo cresciuto in una umile famiglia salvadoregna  sente  che il suo iniziale conservatorismo rischia di portarlo a tradire il Vangelo e abbraccia la sequela di Cristo, vivendo la promozione umana tra i poveri e in difesa dei loro diritti e dignità.       

-  Mons Romero viene ucciso il 29 Marzo del 1980, mentre celebra la messa. Si è cercato  di buttare un’ombra su un sacerdote che subito viene  venerato ed amato dal popolo mentre in Vaticano in un primo momento prevalgono dubbi e diffidenze. Alla fine emerge il valore genuino del sacrificio di Mons. Romero,  da indicare ancor oggi  come itinerario di santità ai giovani, ai sacerdoti, religiosi e laici impegnati nelle rischiose  frontiere della promozione dei diritti umani.

Romero rimane attuale e profetico anche perché indica la “scelta preferenziale degli ultimi” come la via maestra su cui deve mettersi in cammino tutta la Chiesa con amore, gioia e dialogo senza ricorrere all’uso della violenza o alla chiusura consolatoria.

Papa Francesco, il Papa venuto dalla “fine del mondo”, ha saputo cogliere l’esemplarità sia di Montini che di Romero.  Ora sono Santi, ma attenzione,  non per essere mummificati ma per viverli come punti di riferimento per la conversione di ognuno di noi al Vangelo della Pace, della Giustizia e della Salvaguardia del Creato.

Giuseppe Lumia

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