L'uomo forte: della democrazia la morte. Di Angelo Ivan Leone



Gli ultimi dati Censis sugli italiani denunciano una situazione che solo i ciechi in malafede fingevano di non vedere. Per un italiano su due, sostanzialmente, la democrazia liberale rappresentativa così come attuata e declinata nel nostro Paese non va e si è in cerca dell'uomo forte. In tutti i tempi e nella storia di ogni popolo quando le cose non vanno si dubita del sistema vigente e si chiede un cambiamento. Ora che le cose non vadano in Italia è sotto gli occhi di tutti, che molti italiani lo vogliano cambiare è altrettanto evidente, il problema è capire e vedere se davvero si vuole cambiare questo sistema. Per quanto riguarda le alternative a tale sistema vorrei ricordare quello che diceva l'immortale Indro Montanelli, uomo di destra, una destra un tantinello diversa da quella maggioritario ieri e oggi in Italia "Le alternative a questo sistema sono o la caserma o il campo di concentramento". Ecco, se gli italiani vogliono davvero un tale cambiamento, non faranno fatica a trovare quello che in Spagna chiamerebbero, senz'altro,  l'"hombre de cuartel" l'uomo che li porterà, o riportera', nella caserma. A chi, invece, alle caserme, ai regimi e ai campi di concentramento è allergico è giusto invece e doveroso ricordare che occorre fare l'impossibile per riformare dal di dentro questo sistema. Forse, come il tragico epiteto di Galois ci ricorda imperituramente, di qui a poco "Non avremo più tempo".

Commenti

  1. Dal canto mio, sto facendo il possibile e l'impossibile da circa due anni, da quando cioè ho ripreso con più vigore il mio impegno civile ed umanitario, per la pace nel mondo, a favore dei migranti, dei più deboli e degli oppressi. Purtroppo vedo molta superficialità in giro, come se gli italiani vivessero sugli allori, frastornati come sono dalle luci di Natale, precocemente accese nella mia cittadina in barba alla crisi ed ai cambiamenti climatici. Il popolo italiano sta precipitando in un'ignoranza senza precedenti malgrado gli iphone, o forse grazie ad essi.
    Io - che da sempre mi batto contro i regimi dittatoriali ed i cosiddetti uomini forti, avendo realmente avuto mio padre (1943) per un anno nei campi di concentramento nazisti - credo che lo studio della storia vada approfondita nelle scuole a maggior ragione a fronte di tanta ignoranza. Dovremmo impegnarci di più come singoli cittadini e non pensare ad una soluzione calata dall'alto: assumiamoci dunque le nostre responsabilità!

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