IL FANTASMA E LO SPETTRO di Angelo Ivan Leone


Questo quadro: I funerali di Togliatti di Renato Guttuso è uno dei quadri più importanti per capire l'evoluzione del pensiero politico comunista e italiano nel secondo '900. Aldilà degli aspetti elogiativi e di sincero omaggio e cordoglio per la scomparsa del "Migliore" che, per chi non lo sapesse, è il nomignolo che Togliatti aveva e che godeva nell'avere, da parte del pittore, c'è il motivo di quei tanti Lenin che ritornano. La reductio ad unum, verrebbe da dire, se non fosse che il pittore mette anche gli altri grandi del comunismo nazionale e internazionale. Naturalmente è il solo Lenin a ritornare tutte quelle volte come se fosse qualcosa di soprannaturale. Si ha quasi l'idea di un essere trascendente che travalica lo spazio, il tempo e la stessa immortalità. Lenin sembra essere, infatti, più uno spirito che un uomo di carne ed ossa. Uno spirito presente in tanti posti diversi e contemporaneamente, eppure mai visto dalla folla raccolta in una mestizia osannante le spoglie del compagno "Ercole Ercoli" che era il nome che Togliatti prese una volta tornato in Italia durante la lotta partigiana. Questo spirito di Lenin, bianco come un fantasma, si aggira ai funerali di Togliatti, come quel "famoso spettro che si aggirò per l'Europa", secondo Marx e che aveva un solo nome: comunismo. E oggi noi possiamo parlare di questo fantasma e di questo spettro consegnando il giudizio su di loro alla storia.
Angelo Ivan Leone.

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