LA MAFIA POTREBBE DENUNCIARE CROCETTA PER STALKING

Leggo che un giornalista stimato Roberto Puglisi ha invitato Lucia Borsellino a liberarci "dall'imbarazzo di dovere pronunciare, domani, il tuo cognome venerato e il nome di Paolo Borsellino, pensando a Rosario Crocetta". Ebbene da Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto trovo tale invito sgradevole. Posso capire che Rosario Crocetta non piaccia come politico a tutti, anche se a me personalmente piace. Posso capire che che venga attaccato per le cose che fa o non fa. Ma che qualcuno dica che il nome di Crocetta non può venire accostato a quello di Paolo Borsellino, no mi dispiace. Proprio no. Non è accettabile. Crocetta è autenticamente uno che combatte contro la mafia da sempre. Dalla mafia potrebbe essere denunciato per stalking. Ha rischiato più volte di essere ucciso, di saltare in aria. Più volte in sua difesa la Fondazione Caponnetto è dovuta intervenire a tuela della sua persona a partire dal 2004, come del resto abbiamo fatto anche per altri di tutti i colori e di tutte le idee politiche che allo stesso modo rischiavano la vita. Il nome di Crocetta può quindi essere tranquillamente accostato a quello di Paolo Borsellino come a quello di Antonino Caponnetto. Concludo invitando ad una riflessione. Prima di essere ucciso dalla mafia Paolo Borsellino mi ricordo che ha subito un sacco di attacchi stupidi e fuorvianti, anche da parte di persone che oggi lo elevano ad icona mentre attaccano Crocetta. Non ripetiamo simili errori. Salvatore Calleri Presidente Fondazione Caponnetto

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