L'IGIENE DEL CONTESTO SOCIALE di Claudio Loiodice



 Oggi sono stato invitato da amici in un esclusivo e storico club torinese, mi sono bastati pochi minuti per comprendere il perché in tutti gli anni, durate i quali avevo vissuto a Torino, oltre ad una evidente ragione economica che certamente aveva prevalso, specie negli anni trascorsi con lo stipendio di funzionario pubblico, non mi era mai balenata l'idea di iscrivermi. Oggi ho capito che la ragione inconscia che mi distanzia da quel mondo sta nell'atteggiamento snobista della maggior parte dei suoi componenti.  Ho sempre inteso la società come, seppur stratificata e diversificata, aperta, acastica, piena di opportunità per elevarsi e piena di insidie capaci di provocare repentine ascese.  L'ingresso del club è presidiato da personale che conosce uno per uno tutti gli associati, pronto ad individuare l'intruso ovvero il soggetto estraneo al "contesto". L'ambiente che si apriva ai miei occhi mi portò la mente ad un lontano ricordo fiabesco di esclusivi circoli coloniali indiani, dove erano ammessi solamente ufficiali di sua Maestà, ruffiani, prostitute e lacchè; quest'ultimi evidentemente relegati e confinati da sguardi commiserevoli ma schifati dei colonialisti e delle loro signore. Tavolini ben ordinati, una stupenda piscina e viali alberati dove anziane ed abbronzate madame passeggiavano. Dopo aver chiesto il permesso ai miei ospiti mi recavo alla toilette davanti alla quale incrociavo una diligentissima ed efficientissima addetta alle pulizie; eppure qualcosa non mi piaceva in quell'ambiente, avevo la sensazione che ci fosse qualche angolo sudicio.   Dopo aver espletato il mio leggero bisogno fisiologico, mi apprestavo a lavarmi le mani, alzavo lo sguardo e al lato allo specchio, ecco apparire d'un tratto la motivazione che da anni mi tiene lontano da quei posti, quell'angolo sudicio.  Un cartello blu chiaro, 20 centimetri per 40, che recava una scritta in basso rilievo, con caratteri in colore bianco, la quale recitava pressapoco così: " siete vivamente invitati a rispettare l'igiene dei locali, in considerazione del contesto nel quale vi trovate".  Ovvero, urinate e defecate pure fuori dal water, sputate per terra, gettate cartacce di qua e di là, ma fatelo nella bocciofila sotto casa vostra, non qui, questo contesto è differente, vi travate tra VIP e nel cesso dei VIP, quindi comportatevi da VIP, centrate il buco.  Ci sarebbe  da scrivere un vero e proprio trattato di psicologia sociale, ma mi esimo dal farlo, mi limitavo ad uscire dalla toilette, raggiungere i miei gentili ospiti, tutt'altro che snob, salutarli con una certa fretta, dandogli appuntamento magari alla bocciofila difronte allo Studio e pedalare velocemente verso l'uscita, ringraziando il buon Dio di non avermi mai dato l'opportunità di entrare a far perte del mondo dorato di quel contesto igienizzato.

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