Siamo sempre tra il 25 luglio e l'8 settembre di Angelo Ivan Leone

In politica conta solo una cosa: governare. Chi governa può cambiare, chi non governa non cambia niente. Salvini, dopo aver azzeccato tante mosse, a questo giro si è fatto male da solo. Era inevitabile dovesse succedere, perché è tipico dei giocatori che sono abituati a vincere spesso, il fatto di non poter credere alla possibilità che esista anche la sconfitta. Ha pensato di poter aprire la crisi di governo che poi lo avrebbe portato direttamente alle elezioni che avrebbe, secondo i suoi calcoli e i sondaggi, vinto a mani basse con o senza gli alleati di destra. Tutto questo è stato alla base della sua decisione di staccare la spina al governo. Il problema è che non ha fatto i conti con gli altri. Una cosa che ci insegnavano, fin da ragazzini, i nostri vecchi è che: "nel mondo si va con un pugno per darle e un sacco per prenderle" ed era, quindi, naturale che gli altri, tutti gli altri, avrebbero fatto di tutto per dargliele. Ha perso la scommessa di andare alle elezioni e ha iniziato a perdere quel consenso, in gran parte virtuale, che aveva nei sondaggi. Così anche la parte destra del parlamento, dove c'erano i suoi possibili alleati, ha iniziato ad attaccarlo finendo per essere attaccato dai suoi sodali nella stessa Lega che lui aveva portato dal 3-4% al 34% delle europee. In politica, come nella vita, si dovrebbe sempre ricordare che la gratitudine non è di questo mondo. Infine, per chiudere con Salvini: io non ho mai visto un Mussolini in lui, ma adesso che ha preso la prima grande sconfitta vedo tanti: Dino Grandi, Badoglio e Vittorio Emanuele, intorno a lui. L'orda degli avvoltoi e degli sciacalli nonché dei traditori è suonata e, in queste cose, la destra è maestra. Basti ricordare quello che avvenne l'8 settembre del 1943 in Italia con quella vergogna nazionale del re e di Badoglio felloni e fuggiaschi che da Roma scapparono a Pescara e poi a Brindisi, dando la stura a quel "tutti a casa" con cui si coprirono e ci coprirono di ridicolo e vergogna dinanzi al mondo intero. Non penso che a destra si sia già all'8 settembre, ma che si stia iniziando a consumare un 25 luglio, sempre del '43, quando Dino Grandi mise in minoranza Mussolini dando i “pieni poteri” al re, sicuramente si.

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